Viaggiare

Scrivere storie è come compiere un viaggio dentro noi stessi alla scoperta di quel qualcosa che ci era sconosciuto e, diventando i personaggi delle nostre avventure, scriviamo storie. Storie che sanguinano. Storie che ridono. Storie che piangono. Storie capaci di emozionare e far sognare, se si è in grado di trascinare il lettore dentro quelle immagini e parole...

I fedelissimi

giovedì 22 gennaio 2009

Diffidate del bianConiglio

Una casa editrice dopo lo scherzetto che mi ha tirato non credo mi vedrà più: quelli della redazione mi accettano un soggetto da oltre 30 tavole e mi dicono di sceneggiarlo in 8, devo cercarmi un disegnatore. Lo trovo. Raffaele disegna le prime 2 tavole e gliele presenta. Dopo qualche dissenso sull'anatomia, al secondo invio gli piacciono. Io continuo a sceneggiare fino all'ottava tavola, Raffaele finisce tutte le matite e gliele consegna. I disegni non gli piacciono più, hanno da ridire anche sulla sceneggiatura (che non hanno letto!). Mi dicono di cambiare disegnatore e mi richiedono il soggetto. Devo modificarlo. Io correggo e glielo rimando. E nemmeno il soggetto gli piace più, e hanno la faccia tosta di chiedermi altre storie più brevi!! Sì, come no...
Mah... che serietà, eh?????

Poi, uno si chiede perché i fumettisti italiani scappano all'estero...!!

8 commenti:

**Bea** ha detto...

Per fortuna guarda che ti è successo tutto questo subito! Pensa se ti avessero fatto lavorare per poi farti qualche scherzo più grosso dopo...

Unknown ha detto...

Forza Dani, chi la dura la vince. Pensa positivo. Come dice Beatrice, meglio prima che dopo...

Anonimo ha detto...

Si scrive dissenso e non dissenzo.
E meno male che scrivere dovrebbe essere il tuo mestiere.

L'amico del coniglio

Daniele Vessella ha detto...

Scrivere E' il mio mestiere, un errore può capitare a tutti... no?

Anonimo ha detto...

ma l'amico del coniglio ce lo pagano o casa?... se uno ha bisogno di "attaccarsi" alle distrazini degli altri per una futile e infruttuosa rivincita io credo si possa dire che "sta messo veramente male!"

Anonimo ha detto...

ciao!!!
in teoria credo che fossero obbligati a leggerlo,in virtù della correttezza precontrattuale,principio di diritto, indipendentemente dal rapporto fra te e la casa editrice!
vabbuò,ti ha aiutato a capirne la serietà

Daniele Vessella ha detto...

Sì, se ci fosse stato un contratto... cosa che non abbiamo mai visto.

Renato Stevanato ha detto...

Amo questi aneddoti di vita vissuta con il fumetto italiano (magari in questo caso tu un pò di meno), ci sarebbe da disegnarne un fumetto sull'italico mondo dei comics, ne verrebbe fuori una bella miniserie come minimo di un centinaio di numeri :-)