Viaggiare

Scrivere storie è come compiere un viaggio dentro noi stessi alla scoperta di quel qualcosa che ci era sconosciuto e, diventando i personaggi delle nostre avventure, scriviamo storie. Storie che sanguinano. Storie che ridono. Storie che piangono. Storie capaci di emozionare e far sognare, se si è in grado di trascinare il lettore dentro quelle immagini e parole...

I fedelissimi

martedì 3 febbraio 2009

ELIAS IL MALEDETTO


ELIAS IL MALEDETTO di Sylviane Corgiat e Corrado Mastantuono – edito da Vittorio Pavesio – 3 volumi, fine prima serie

Affascinante e spettacolare. Quest’opera mescola due generi in modo sapiente e con cognizione: il fantasy e il romanzo cavalleresco, con personaggi ripresi dall’ambiente rinascimentale. C’è infatti lo “smilzo” e il “gigante”, qui con accezione quasi “circense”: il nano “giullare” e l’uomo forzuto. La storia si dipana attraverso una delle più comuni tecniche narrative: il viaggio. Il protagonista viaggia per ritrovare il suo vero viso, rubato da uno stregone che gli ha donato il suo. Ma per riappropriarsi del suo volto, Elias deve recuperare tutta una serie di carte magiche o uccidere lo stregone che gli ha lanciato il maleficio. Prima di allora, Elias era un re spietato… oggi è un cavaliere errante in cerca della propria identità e in cerca di un gruppo di potenti artefatti in grado di concedere una “seconda possibilità” a chi ne fa uso riparando agli errori del passato. Il tema della cerca, della propria identità e di una possibile via di redenzione, la sword & sorcery di Conan il Cimmero e il tema, se così si può chiamare, della “raccolta delle carte” si intrecciano in una trama interessante. Particolare è l’artefatto magico, un set di carte/tarocchi, che è parte integrante dell’immaginario fumettistico e dell’animazione giapponese, spesso legato al merchandising. Qui quest’elemento è ben amalgamato agli altri, e perde la sua connotazione collezionistica; infatti, in Elias il maledetto il completamento del set non è l’obiettivo, ma è il mezzo per arrivare a qualcosa di più importante. E il bello è che queste carte/tarocchi vengono utilizzate attivamente nei combattimenti. Ma la cosa che stupisce di più è la densità della narrazione: in 56 tavole succede di tutto, con dialoghi lunghi nelle scene statiche e tavole mute dove c’è l’azione, che è dosata alla perfezione; i combattimenti non sono né troppo brevi né troppo lunghi, durano il giusto. Nel primo volume la narrazione scorre veloce sui binari dell’avventura, riservandoci interludi drammatici e umoristici miscelati ad arte, nei quali si muove una galleria di personaggi eterogenei e ben caratterizzati. Corgiat crea una storia semplice, ma appassionante fin dalle prime tavole dove tutto gira e si incastra in una sublime armonia che ti trascina nella trama, vivendo le emozioni dei personaggi stessi. Dall’altra parte, Mastantuono crea graficamente un mondo originalissimo, mischiando aspetti medioevali a quelli meccanici del futuro. I due tempi che si intrecciano danno vita ad un’opera spettacolare che non tradisce gli amanti del fantasy classico. Mastantuono, inoltre, ci dà un’ulteriore prova della sua grande versatilità, cambiando stile a seconda della storia che deve disegnare. Infatti, lavora per la Disney, per la Bonelli ed Elias il maledetto è edito in Francia da Les Humanoides Associés e tradotto in Italia dalla Pavesio: il giusto riconoscimento per un grande Maestro italiano della Nona Arte.
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Recensione pubblicata sul numero di Gennaio 2009 della rivista Campo de' fiori.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

daniele sono frnacesco (sabinamente)...ce l'hai messenger???

Anonimo ha detto...

chiaramente francesco...

Daniele Vessella ha detto...

Sì, il mio contatto di msn è moordanyth@hotmail.com

Anonimo ha detto...

ok ti ho aggiunto
sono casual.84

Renato Stevanato ha detto...

Concordo pienamente sul tuo giudizio su Mastantuono, davvero un grande, molto più di altri che ricevono applausi a scena aperta, o che qualsiasi cosa facciano si grida al miracolo. :-)